Avviare un’attività in proprio? Se potessi tornare indietro farei cosi.

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Il primo anno di attività in proprio mi ha insegnato molto grazie agli errori che mi sono costati cari in tutti i sensi. Qui condivido alcune cose che decisamente farei diversamente se potessi tornare indietro. Ecco a te, una guida cronologica sui passi da compiere.

Hai avuto un’illuminazione, hai superato le paure e i dubbi e hai deciso di provare a reinventarti attraverso un’attività in proprio utilizzando Internet per affermarti.

Congratulazioni!

L’inizio è sempre magico. Ti guida l’entusiasmo e la lista di cose da fare per quanto lunga non ti spaventa.

Quando ho iniziato a pensare a un cambio di carriera, qualche anno fa, mi ricordo che ho letto tutto quello che potevo trovare su come avviare un’attività, in italiano e in inglese.

Molte cose mi sono servite, altre un po’ meno, e poi c’erano quelle in apparenza giuste e logiche che si sono rivelate uno spreco di tempo non perché erano sbagliate ma in disaccordo con il mio modo di essere e lavorare.

All’epoca non ho trovato una guida cronologica sui passi da compiere. Mi sarebbe stata decisamente utile. Ed eccola qui, la regalo a chiunque voglia intraprendere questa strada assieme.

Leggi anche: Cosa ho imparato nel primo anno della mia attività in proprio


 

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1. Fai un business plan snello

Fai un piano preliminare che ti dia una direzione e identifichi gli obiettivi che vuoi raggiungere.

Sarebbe sufficiente indicare:

a) la mission statement

b) il profilo del cliente ideale

c) gli obiettivi a lungo e a breve termine.

In questa fase non ti serve altro. La tua attività cambierà mano a mano che acquisisci esperienza. È inevitabile. Se il piano iniziale è snello sarà più facile affinarlo, integrarlo, adattarlo alle tue esigenze.

L’errore che ho fatto - un po’ perché mi piace avere il controllo, un po’ per i consigli che ho trovato in giro - è immaginare la situazione ideale e poi rimanere male perché le cose non succedono in modo previsto. Il rischio è di restare bloccati nella fase di pianificazione e ritardare la fase esecutiva. Solo l’esperienza ti aiuterà a chiarirti le idee.

2. Crea un sito web semplice

Non perderti nei dettagli. Basta avere poche pagine dove le persone possono informarsi e conoscerti.

Il sito è stato il mio primo investimento.

L’esperienza nella progettazione e nella creazione di siti web non mi manca, quindi il brief che ho inviato all’agenzia che si sarebbe occupata della parte tecnica era perfetto e molto dettagliato, pieno di riferimenti ed esempi. Ma come sempre in questi casi molte cose si sono perse “nella traduzione”.

Ero felice quando circa un anno fa ho messo online il mio sito. Non era all’altezza delle mie aspettative perché ho dovuto accettare alcuni compromessi però tutto sommato non ero scontenta.

Passato l’entusiasmo iniziale ho capito che non sarebbe stato poi tanto facile migliorare e adattare l’impianto del sito in WordPress. Non avevo altre risorse da investire, mi mancavano le competenze tecniche, il tempo e sinceramente anche l’interesse per acquisirle.

I limiti della struttura cominciavano a condizionare le mie scelte lavorative e questa è la cosa peggiore che ti può succedere se vuoi lavorare online! Il tuo sito è il tuo strumento di lavoro principale e deve poterti permettere di lavorare e sperimentare.

Dopo solo 6 mesi ho migrato da sola il mio sito su Squarespace che ti consiglio di prendere in considerazione se sei agli inizi.

Qui trovi il resoconto completo del lavoro che mi ha dato tante soddisfazioni: Perché ho deciso di migrare il mio sito su Sqarespace

Non tornerei più indietro!

3. Comincia a pubblicare contenuti

Si, prima ancora di definire l’offerta.

Avere un blog, per esempio, ti aiuterà a:

  • farti conoscere

  • affermarti come esperto

  • conoscere le esigenze e i problemi delle persone che dovresti servire

  • migliorare il posizionamento del tuo nuovo sito sui motori di ricerca.

In questo modo potrai cucire le tue offerte su misura per il tuo pubblico e quando sarai pronto per lanciarle avrai qualcuno che ti conosce già e si fida di te. E vendere alle persone che ti conoscono è sempre meglio che non cercare di conquistare le persone incontrate per caso.

Inutile dire che anche qui ho sbagliato.

Ho pubblicato il primo post tre mesi dopo aver messo online il mio sito e mi sono impegnata seriamente solo in settembre dell’anno scorso.

Creare contenuti è faticoso soprattutto all’inizio quando le interazioni sono poche e non conosci il tuo pubblico. Come sempre diventa più facile col tempo e poi arrivi al punto in cui hai più idee per i post che tempo per scriverli.

Se non ti piace scrivere, puoi sempre creare dei video oppure registrare un podcast. L’importante è esserci.

4. Usa i social media per creare relazioni

Scegli pochi canali in base a dove si trova il tuo pubblico e alle tue preferenze personali, crea una strategia per ogni profilo e comincia a promuovere i tuoi contenuti e a interagire con le persone.

L’obiettivo principale dovrebbe essere attirare le persone giuste, quelle potenzialmente interessate a lavorare con te e non puntare sulla popolarità del profilo.

Se riesci a indirizzarli sul sito e farli iscrivere alla tua newsletter, meglio. I social media sono imprevedibili e da un giorno all’altro potresti perdere il reach organico (la possibilità di raggiungere le persone che ti seguono) come è già successo con Facebook e non solo. Il sito e la tua mailing list sono il modo più diretto e più intimo per coinvolgere e interagire con le persone.

Un ultimo accorgimento: non usare i social media per vendere o almeno non fare solo o nemmeno prevalentemente quello. Cerca di dare valore, di condividere cose che le persone che ti seguono possono trovare utili, divertenti oppure che ti permettono di creare relazioni.

Anche qui ho scelto la strada più difficile. Ho deciso di puntare molto su Instagram anche se mi rivolgo alle aziende di piccole e medie dimensioni che in Italia non sono proprio pratiche di questo canale. Sto cercando ancora di trovare un equilibrio e di includere anche LinkedIn nei miei piani social però sono più sincera, spontanea e mi diverto di più su Instagram, quindi per ora insisto.

5. Crea la tua offerta (servizi o prodotti)

A questo punto del percorso hai superato quella strana fase dove la tua attività esiste solo nella tua testa. Le persone ti conoscono, hanno cominciato ad abituarsi alla tua presenza, apprezzano i tuoi contenuti e molto probabilmente alcune ti hanno già contattato per lavorare insieme.

Ora hai sicuramente le idee più chiare su come puoi aiutare il tuo pubblico. Questo ti permette di creare un’offerta competitiva, creativa e significativa di servizi oppure prodotti (libri, corsi etc).

Cerca di essere creativo, diverso da tutti i tuoi competitor e di scegliere la nicchia e trovare la tua magia, quello che fai meglio di chiunque altro, dove sei inconfondibile e insuperabile.

Branding: cos’è e perché è importante

Fai un’offerta snella e molto basic. Punta tutto, per esempio, solo su una delle tue competenze.

Sarai più credibile e poi le persone di solito si sentono sopraffatte davanti alle scelte multiple, troppo complicate o articolate.

Hmm, sta diventando imbarazzante però anche qui ho sbagliato.

Quando ho messo online il mio sito avevo ben sei offerte. Ho perso un sacco di tempo a studiarle, immaginare i bisogni, scrivere i testi, organizzare contenuti etc… Tuttavia quando ho iniziato non ho venduto nemmeno un pacchetto preconfezionato!

Ogni cliente è diverso e ha esigenze diverse quindi ora faccio solo consulenze di web marketing strategico e personalizzato. Punto.

6. Crea il tuo brand

A questo punto hai capito che il modo in cui, col senno di poi, avrei strutturato l’avvio della mia attività è del tutto inverso da quello tradizionale e da quello che ho seguito pure io.

Anche il branding era in alto nella mia lista di cose da fare subito e ancora prima di avviare l’attività. E investire nel brand è la cosa più importante che tu possa fare però se anticipi i tempi sbaglierai sicuramente.

All'inizio privilegia sempre la semplicità e la pulizia. La tua attività può sembrare professionale anche senza un logo. Cura i messaggi e poi impagina tutto con pochi fronzoli, basta un font scelto bene per dare quel qualcosa in più alla tua immagine.

Amo definire il brand come la tua promessa al cliente. Ed è difficile promettere qualcosa alle persone che non conosci.

E perché allora ho creato il mio brand all’inizio?

Perché tutti fanno così e perché ci piace vedere una prova tangibile della nostra idea. I dubbi ci sono sempre e il punto di svolta per me è stato vedere il mio logo. Fino ad allora ero sempre stata un po’ incredula e poco convinta che effettivamente sarei riuscita ad andare fino in fondo e rinunciare al posto fisso. Mentre scrivevo il business plan sapevo che avrei sempre potuto abbandonare tutto.

Quando ho visto il logo, invece, ho capito che non sarei più tornata indietro.

Forse nel mio caso è stato funzionale, ma potessi tornare indietro lo farei comunque per ultimo.

Conclusioni

La mia strada verso la libera professione è stata un po’ in salita e mi ha fatto perdere molto tempo e molte risorse.

Ho seguito l’approccio “tradizionale”:

Business Plan - Offerta - Procedure - Branding - Sito web - Social media - Contenuti.

Mi sarebbe piaciuto avere una guida come questa. La sequenza potrebbe sembrare controintuitiva però è molto più efficace.

Te la regalo nella speranza che possa aiutarti a evitare gli errori che ho fatto io.

Fammi sapere nei commenti quale strada hai seguito e qual è la tua esperienza nell’avvio della tua attività in proprio.


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